
La Green Economy passa da Archiverde
Condividiamo con piacere, anche sul nostro magazine online, l’intervista pubblicata sul numero 126 della rivista Living is Life, a cura di Nicoletta Romano, nella quale Alessandro Ferrario, AD di Archiverde, ci spiega come la green economy sia la chiave per un futuro più ecologico.
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La deforestazione del pianeta è fra le maggiori cause del deterioramento dell’equilibrio climatico, il countdown verso la catastrofe si fa sempre più veloce. Esistono fattive soluzioni per sventare il pericolo?
Abbiamo chiesto lumi al riguardo ad Alessandro Ferrario AD di Archiverde, azienda varesina leader nella progettazione di giardini e del green tout court.
Quali sono attualmente le proposte per un futuro più ecologico?
Attraverso il protocollo di Kyoto 2030 e l’accordo di Parigi 2050 ci si deve uniformare ad una drastica riduzione della CO2 , con il primo a -60% ed il secondo intorno allo zero. Sempre più l’attenzione della collettività si sta spostando verso l’ecosostenibilità e si riscontra un tangibile interesse dei fondi d’investimento che aprono le porte ad aziende con bilanci di sostenibilità certificati al fine di farle confluire negli ESG (environmental sustainable governance).
In effetti, la vostra azienda si è attivata da tempo in questa direzione, implementando la coltivazione del bambù. Che cos’ha questa pianta di così importante?
Il bamboo “moso” o, phyllostachis pubescens, ha la particolarità di essersi ambientato particolarmente bene nei luoghi in cui impiantiamo le foreste, precisamente nel grossetano. La sua estrema velocità di crescita e di rinnovamento della radice rizomatosa produce giovani virgulti in grado di crescere anche 2 cm al giorno – ovviamente se opportunamente coltivati. Il tutto si traduce in un sequestro di CO2 dall’ambiente che non ha eguali con altre specie vegetali. Basti pensare che una normale foresta di latifoglie o di conifere assorbe dall’atmosfera circa 7 tonnellate di CO2 per anno ad ettaro. Un nostro bambuseto, a parità di superficie, arriva a sottrarre 230 tonnellate annue per ettaro. Ecco il perché della scelta di questa specie straordinaria. Senza dimenticare i diversi utilizzi di questa pianta: i germogli nel settore alimentare, nella cosmesi per il suo alto contenuto di antiossidanti, oltre all’impiego del legno come coadiuvante fino al 50% in plastiche ecofriendly come produzione di stoviglie ecologiche, tessuti e molto altro. Questa pianta è un vero portento!
Archiverde, da sempre sensibile all’ambiente, come si propone a coloro che vogliono andare verso l’ecosostenibilità?
La nostra azienda è in grado di offrire una soluzione realisticamente tangibile per contrastare l’incalzante surriscaldamento globale. La transizione ecologica è stata affrontata con la serietà dovuta ad un argomento così delicato. Attraverso la stretta collaborazione con un primario istituto universitario, procediamo analizzando i processi, i mezzi di produzione e tutti i fattori CO2 emissivi legati alla specifica azienda. Stilato poi il bilancio dell’impatto sull’ambiente, ovviamente espresso in tonnellate di CO2 per anno, procediamo nella proposta di riduzione della stessa attraverso l’utilizzo delle piante.
In che modo?
Proponendo facciate di verde verticale per esempio che, oltre a divorare CO2 , sono coibentanti ed abbattono le polveri sottili prodotte dalle aziende. Suggerendo tetti verdi che, oltre agli innumerevoli vantaggi del verde verticale, possono fregiarsi di attutire e favorire lo smaltimento graduale delle innumerevoli bombe d’acqua che negli ultimi anni stanno flagellando le nostre estati intervenendo significativamente sul rapporto di invarianza idraulica vigente in Lombardia. A volte l’abbinamento del roofgarden coi pannelli fotovoltaici diventa sublimante al risultato finale. Infine, qualora il tutto non fosse sufficiente, integriamo con dei certificati detti carboncredit, ovvero tonnellate di CO2 sequestrate all’ambiente da foreste di bamboo moso coltivato in Italia (Grosseto e provincia – in Piemonte nel Cuneese), secondo i più vigilati standard biologici, anch’essi certificati dall’istituto universitario. Una blockchain legherà l’acquisto della parte di foresta ad ogni singolo acquirente onde evitare interpretazioni sommarie.
In provincia di Varese come siamo messi riguardo alle emissioni di CO2?
La conseguenza della qualità dell’aria è fondamentale per comprendere il grado di sostenibilità dello sviluppo di un territorio. Il fenomeno antropico e soprattutto industriale è il principale fattore d’incidenza insieme al traffico e al riscaldamento. In particolare si considerano le emissioni di alcuni inquinanti rilasciati in atmosfera, quali: SO2 (biossido di zolfo), NO (ossidi di azoto), COV (composti organici volatili) CO (monossido di carbonio). PM 10 (particolato sottile). Si può definire il contributo emissivo della nostra provincia più contenuto rispetto a quanto rilevato per le altre province lombarde, questo probabilmente dovuto alla mancanza di siderurgia pesante e grandi impianti di produzione di energia. Le emissioni della provincia di Varese sono circa il 7% del totale di quelle lombarde e inferiori del 2% rispetto al rapporto della popolazione varesina.
Ha notato una maggior consapevolezza del problema da parte del mondo dell’industria locale, o tutto rimane allo stadio del blabla di Greta?
Vi è una grande presa di coscienza al riguardo e stiamo riscontrando una crescita esponenziale delle richieste che, come sempre, rende Milano pioniera, seguita a ruota dalle altre province lombarde. LIVING PER ARCHIVERDE Il labirinto verde di bamboo a Villa Mirabello firmato Archiverde, appositamente creato per la Varese Design Week 2021. Un nostro bambuseto, a parità di superficie, arriva a sottrarre all’anno 230 tonnellate di CO2 per ettaro.
Romano, N. (2022, Numero 126) “La Green economy passa da Archiverde“, Living is Life, 62-63.
